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Educare alla pace: il Servizio Civile Universale come ponte tra le culture
In un’epoca in cui i conflitti globali si moltiplicano e la costruzione di una pace duratura appare sempre più difficile, diventa fondamentale porsi la domanda su dove si impara a “fare pace”. Si tratta di una sfida civile e educativa che pone al centro le scuole, luoghi imprescindibili di formazione, ma che deve proseguire anche al di fuori dell’istruzione tradizionale, attraverso percorsi informali che offrano ai giovani strumenti concreti per diventare promotori di pace.
Tra questi c'è il Servizio Civile, istituzione nata nel 1972 e storicamente conosciuta come alternativa al servizio militare, che si è evoluta nel corso dei decenni diventando un programma destinato ai giovani, con l’obiettivo di impegnarsi in diverse aree di utilità sociale. Nel 2001 è diventato Servizio Civile Nazionale, su base volontaria e aperto anche alle donne, e nel 2017, con la Riforma del Terzo Settore, si è evoluto in Servizio Civile Universale, dove "universale" sottolinea l'obiettivo, tuttora valido, di rendere il servizio civile accessibile a tutti.
Negli anni il Servizio Civile Universale è diventato sempre più un incrocio tra "volontariato" e "lavoro", permettendo ai giovani di maturare competenze utili al proprio curriculum e compiere un primo passo nel mondo del lavoro, ma allo stesso tempo scoprire i valori della solidarietà, dell'educazione e della pace tra i popoli.
Ogni progetto di Servizio Civile Universale è parte di un programma più ampio che risponde a uno o più obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Un’opportunità unica per incontrare persone provenienti da contesti diversi, ma unite dall’impegno verso la solidarietà e l’aiuto reciproco, valori che contribuiscono a superare le distanze. Vivere esperienze di condivisione non solo arricchisce sul piano umano, ma favorisce anche la costruzione di ponti di dialogo che superano le differenze culturali, religiose o sociali.
Servizio civile come opportunità per la Cooperazione Internazionale e le nuove generazioni
La Riforma del Terzo Settore ha introdotto la possibilità per gli operatori volontari di prestare la propria attività anche all'Estero, nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea, diventando uno strumento particolarmente efficace per diffondere la cultura della solidarietà e della pace tra i popoli. Nella voce "Estero" del bando di Servizio Civile Universale rientrano i seguenti settori: promozione della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.
Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento per le Politiche Giovanili, dal 2015 al 2023 il Servizio Civile Universale ha offerto 442.073 posizioni di volontariato. Rispetto al totale dei posti disponibili, solo 8.000 sono stati riservati a opportunità all’estero, troppo pochi se paragonati alle 27.025 domande di partecipazione ricevute per questo ambito di intervento. È da notare che le richieste per l'estero costituiscono un bacino stabile di candidati, sempre di gran lunga superiore al numero di posti disponibili.
Per un giovane interessato alla Cooperazione Internazionale, il Servizio Civile rappresenta una delle rare opportunità di fare esperienza all’estero, aprendo così la strada a una carriera in ambito internazionale. Partecipare a un progetto di servizio civile all’estero potrebbe non essere semplice. Durante il periodo di volontariato potrebbero emergere difficoltà legate al contesto ambientale e sociale, nonché all’adattamento al gruppo di lavoro e al rapporto con il tutor del progetto. Si entra infatti a far parte di strutture che operano in contesti complessi, dove ogni azione deve essere allineata ai valori dell’organizzazione e deve rispettare le specificità culturali e sociali del luogo in cui si lavora. Ma anche nel caso in cui l’esperienza risulti complicata, resta un’opportunità preziosa, che può dare uno slancio al percorso personale e professionale di chi vi partecipa.
Il servizio civile all’estero permette di sviluppare una maggiore familiarità con le lingue straniere e di imparare ad affrontare contesti complessi, entrando in contatto con situazioni che sarebbero altrimenti distorte o filtrate dal racconto dei media. Questo lo rende molto diverso da un’esperienza in Italia, che avviene spesso in contesti più protetti e "vicini a casa".
Il servizio civile rappresenta anche un’opportunità strategica per gli enti che promuovono progetti all’estero. Chi rientra da un’esperienza internazionale porta con sé nuove competenze e maggiore resilienza, diventando una risorsa preziosa per l'organizzazione. Non a caso, molti giovani che completano il servizio civile finiscono per collaborare con gli stessi enti che li hanno accolti, contribuendo così alla loro crescita e al miglioramento delle attività sul campo.
Investire sui giovani per costruire un futuro di pace
Un ulteriore strumento per promuovere la Pace, ancora in fase sperimentale, ma che meriterebbe di essere potenziato e stabilizzato, è il bando dei Corpi Civili di Pace. Si tratta di una misura specifica per giovani volontari impegnati nella prevenzione dei conflitti e nella promozione della pace in aree di crisi, un’esperienza che non solo rafforza il profilo professionale dei partecipanti, ma che contribuisce in modo concreto alla costruzione di una società più pacifica e solidale.
Tra gli enti del Servizio Civile Universale esiste una rete di organizzazioni conosciuta come la rete "Caschi Bianchi", che è impegnata nella promozione di un servizio civile fondato su valori comuni per la costruzione di una pace positiva, che non si limita alla semplice assenza di conflitto.
Proprio questa rete di organizzazioni ha collaborato con il Dipartimento per la sperimentazione dei Corpi Civili di Pace, conclusasi nel 2024. I progetti appartenenti a questo bando hanno portato i volontari in aree post-conflitto o in zone ad alto rischio sociale, permettendo loro di lavorare direttamente in contesti particolarmente delicati e contribuire a processi di ricostruzione sociale e pacificazione.
Sul tema si è espresso anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi: "La componente internazionale del Servizio Civile merita di essere sottolineata. Mi auguro tanto che possa essere ulteriormente sostenuta dalla trasformazione dei Corpi Civili di Pace, che hanno chiuso un ciclo di sperimentazione. Mi auguro che questo si trasformi in Servizio Civile di pace, umanitario, vedremo come definirlo, ma è un tema che non possiamo trascurare né considerare un’esperienza esaurita".
L’aumento delle posizioni di Servizio Civile all’estero rappresenterebbe un investimento strategico, non solo per i giovani, ma anche per l’intero sistema della Cooperazione Italiana. Per costruire un futuro di pace, è essenziale fornire ai giovani gli strumenti necessari per esserne protagonisti. Il Servizio Civile Universale rappresenta una risposta concreta a questa sfida educativa e civile, e il suo rafforzamento non può che essere una priorità per le istituzioni e per la società nel suo insieme, anche in virtù dell'impatto generato sui giovani che vi partecipano.
L’impatto del Servizio Civile Universale: competenze, occupazione e cittadinanza attiva
Oltre 4.000 operatori volontari hanno preso parte tra aprile e giugno 2024 alla prima indagine condotta dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, per valutare l’impatto che questa esperienza ha avuto sul loro percorso professionale, sociale e civico.
Dai risultati emersi, si evidenzia come lo sviluppo delle competenze trasversali (soft skills) sia stato il principale beneficio per quasi il 60% dei partecipanti. Inoltre, il 28,8% dei giovani ha dichiarato che il Servizio Civile ha rappresentato un trampolino per l’ingresso nel mondo del lavoro.
A testimonianza del ruolo centrale del Servizio Civile Universale nella formazione di cittadini attivi e consapevoli, il 35,2% degli intervistati ha affermato di aver acquisito una maggiore coscienza dell’importanza dell’impegno individuale per migliorare la vita della comunità, mentre il 28,7% ha iniziato a partecipare più attivamente ad iniziative di solidarietà e supporto a persone in difficoltà. Inoltre, il 23% dei volontari ha scelto di proseguire la propria esperienza di volontariato all’interno dell’ente presso cui ha svolto il servizio civile.
Nonostante l'impatto positivo prodotto, è ancora scarso il livello di conoscenza e consapevolezza del Servizio Civile Universale (SCU) tra i giovani.
Un’analisi realizzata dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale tra settembre e ottobre 2024 ha esplorato il livello di conoscenza e consapevolezza del Servizio Civile Universale (SCU) tra i giovani, prendendo in analisi un campione di 3.608 persone. Il 75% degli intervistati ha sentito parlare del SCU, ma solo il 34% dichiara di sapere bene di cosa si tratti. L’interesse verso il SCU è elevato, ma solo l’8% dei giovani presenta domanda e appena il 3% conclude l’esperienza. Le principali difficoltà segnalate sono: impegni di studio o lavoro (59%), percezione di opportunità poco stimolanti (25%) e scarsa chiarezza sulle modalità di accesso al servizio (10%).
I dati confermano l’importanza del Servizio Civile Universale come politica giovanile strategica, evidenziando la necessità però di rimuovere barriere informative e operative per favorire una maggiore partecipazione.
Servizio Civile all’Estero - Non partire impreparato
Partire per un’opportunità di volontariato internazionale non significa solo viaggiare, ma immergersi in contesti complessi e delicati. È fondamentale comprendere l'ambiente in cui ci si reca, adottare comportamenti responsabili e prepararsi adeguatamente per affrontare i rischi connessi alla Cooperazione Internazionale.
In questo senso, SISCOS offre una risorsa essenziale, la "Guida sanitaria per espatriati”: uno strumento diretto e sintetico volto a prevenire e risolvere gli eventuali problemi sanitari che gli operatori possono riscontrare durante la missione, prima della partenza o una volta rientrati in Italia. Questa guida fornisce linee guida pratiche e informazioni sanitarie fondamentali per chi opera in contesti internazionali. Consultarla è il primo passo per vivere un’esperienza di volontariato in sicurezza, contribuendo in modo efficace e consapevole alla promozione della pace e dello sviluppo globale.
Se vogliamo costruire un futuro di pace, dobbiamo dare ai giovani gli strumenti per imparare a farlo. Il Servizio Civile Universale rappresenta una risposta concreta a questa sfida educativa e civile, e il suo rafforzamento non può che essere una priorità per le istituzioni e per la società nel suo insieme.